Il capo clan Domenico Condello, latitante dal 1993 e condannato all'ergastolo, è definito dagli investigatori di "massima pericolosità"
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Aiutavano, dando sostegno economico e logistico, il boss latitante Domenico Condello, esponente di vertice della 'ndrangheta reggina, proteggendo e favorendo gli interessi della cosca. I carabinieri di Reggio Calabria hanno fermato 17 persone, tra cui sei donne, ora indagate per associazione mafiosa, procurata inosservanza della pena, favoreggiamento personale e intestazione fittizia di beni, aggravati dalle finalità mafiose.
Condello, latitante dal 1993 e condannato all'ergastolo, definito dagli investigatori di "massima pericolosità", è inserito nell'elenco dei ricercati più pericolosi d'Italia.
L'operazione costituisce la prosecuzione dell'inchiesta "Reggio-Nord", condotta dai carabinieri il 5 ottobre 2011, dove l'attenzione si concentrò sul villaggio-discoteca "Il Limoneto", una delle strutture turistiche più importanti dell'hinterland reggino, che secondo l'accusa sarebbe stato riconducibile allo stesso Condello anche se intestato a soggetti "puliti".